• Gio. Nov 21st, 2024

CONF. IR

Confederation of International Research and Administration Officials

Costo della vita a Milano e Varese: troppi rincari, dai beni alimentari ai mutui 

DiSelene Viola

Giu 8, 2023

Lanzoni, Cisl: “Colpa anche della speculazione. Colpito il ceto medio. Sperimentiamo patti e contratti per aumentare gli stipendi”. M.Gemelli Conf.Ir: ” Da tempo ci battiamo con Eurostat per segnalare l’anomalia dei coefficiente correttore Varese, l’aumento proposto è un primo passo ma non risolve il problema di equità di trattamento nelle varie sedi”

I beni alimentari al supermercato e nei negozi, la rata del mutuo per la casa, le bollette, il canone d’affitto, i trasporti: a Milano (ma anche nel resto del Paese) per le famiglie è sempre più difficile fare quadrare i conti. I prezzi sono saliti di molto e il costo della vita è diventato quasi insostenibile non solo per le fasce più deboli ma anche per il cosiddetto “ceto medio” (o quello che ne resta). A mettere qualche cifra nero su bianco ci ha pensato la Cisl milanese, rielaborando una serie di dati dell’Istat, della Commissione Prezzi del Comune e dell’Ufficio Studi di Tecnocasa relativi agli ultimi 12 mesi.
 
“La situazione è molto preoccupante – osserva Eros Lanzoni, segretario della Cisl di Milano – ed in peggioramento. Il costo della vita è esploso e se fino a qualche tempo fa il rischio povertà riguardava una fetta di persone, in genere seguite dai servizi sociali o tutelate da un qualche tipo di sussidio, oggi l’allarme si è esteso al ceto medio, cioè quella fascia di società con un reddito che varia fra i 25 e i 45 mila euro lordi annui e che non ha quasi nessun tipo di agevolazione o protezione. Stiamo parlando di famiglie, impiegati, operai, persone che spesso hanno un contratto a tempo indeterminato ma che sono in difficoltà e talvolta arrivano a tagliare anche spese essenziali, come quelle per la salute. Non parliamo poi di chi ha perso il lavoro o ha un contratto precario”.

I dati parlano da soli. Beni alimentari, bollette, servizi di trasporto, mutui, affitti: l’incremento dei costi sembra inarrestabile. E sulle cause c’è molto da discutere.

“Su questa situazione – aggiunge Lanzoni – pesano gli effetti della pandemia e la guerra in Ucraina, ma è evidente che siamo anche di fronte ad una forte speculazione che nessuno tenta di limitare e su cui non c’è controllo. Occorrerebbe monitorare le filiere delle merci e combattere le azioni speculative, il che vuole anche dire lotta al sommerso e all’evasione fiscale. Troppo spesso troviamo applicati contratti part time o a termine, che in realtà nascondono lavoro grigio, specie nel commercio e nel turismo. Milano è al vertice in questi settori e qui si potrebbero sperimentale patti territoriali e contratti per dare ai lavoratori stipendi più alti. Una città sempre più internazionale e al centro degli interessi economici può permettersi di lasciare indietro una parte dei suoi cittadini o costringere i giovani e tante famiglie a spostarsi fuori dai suoi confini? Come Cisl crediamo proprio di no”. 

Beni alimentari
Negli ultimi 12 mesi i prezzi sono esplosi e basta andare a fare la spesa per rendersene conto: nel carrello ci sono meno prodotti, ma lo scontrino è più alto. Qualche esempio: riso (36,1%), farina (17,7%), pane (12,5%), pasta    (21,2%), carne bovina    (6,5%), ovina (12,2%), suina    (8,3%), pollame    (5,1%), pesce fresco (1,4%), surgelati (17,4%), latte intero (15,3%), latto scremato (18,7%), a lunga conservazione (29,6%), formaggi (18,2%), burro (18,8%),  frutta    (11,9%), patate    (19,1%), zucchero (44,7%), acque minerali (17,9%).

Bollette
Tranne la tassa sui rifiuti (-1,7%), sono cresciute tutte le bollette. E cioè: acqua (18,2%), fognatura (17%), gas (13,9%), energia elettrica (16,6%). 

Trasporti
Sono aumentati i prezzi dei mezzi e dei servizi di trasporto. Per acquistare un’auto nuova si spende il 6,1% in più, nel caso dell’usato addirittura il 13,3%. Per le biciclette l’incremento è stato del 9%, per gli pneumatici del 12,4%. Rincari anche sui costi dei servizi: treno (5,8%), bus (5,8%), aereo (47%).   

Mutui
I tassi ufficiali BCE fino a giugno 2022 erano vicini allo 0%, poi dal 27 luglio successivo c’è stato un primo aumento dello 0,50%, quindi è cominciata una progressione che, il 10 maggio 2023, ha portato l’incremento al 3,75%. 
Ipotizzando l’accensione di un mutuo ventennale di 100.000 euro, con un tasso al 2,5%, gli interessi totali sarebbero pari a 27 mila euro, la rata mensile ammonterebbe a 530 euro e per coprirlo occorrerebbe un reddito annuo netto di 31.800 euro (dato calcolato in base all’indebitamento massimo per legge, ovvero un quinto dello stipendio) . Con un tasso del 5%, gli interessi totali salirebbero a 58.400 euro, la rata mensile arriverebbe a 659 euro e il reddito necessario per garantire il pagamento raggiungerebbe quota 39.600 euro. La conseguenza è che molti non riescono a onorare il debito e le aziende del credito aumentano la durata del mutuo per diminuire gli importi delle rate. Nel 2023 il mercato immobiliare sta accusando una flessione dei contratti di vendita conclusi proprio per l’alto costo del denaro.

Costo delle case
Dal 2017 l’aumento del costo/prezzo delle case si aggira sul 45%, con incrementi differenziati a seconda delle zone: vecchia Fiera/San Siro (59%), Bovisa/Sempione (58%), Lodi/Corsica (48,5%), Città Studi/Indipendenza (42%), Vercelli/Lorenteggio (37,8%), Stazione Centrale (35,7%), Navigli/Famagosta (28,9%), Centro (26,3%). Il costo medio di una casa sul mercato dell’usato è pari a 4.140 euro al metro quadrato. Questa esplosione dei prezzi ha portato molte persone a spostarsi nell’hinterland dove i prezzi sono inferiori. Qualche esempio: Vimodrone (1.900), Cologno Monzese (1.880), Cernusco sul Naviglio (2.650), Assago (2.250), Peschiera Borromeo (1.850), Cinisello Balsamo (1.780), Corsico (2.070), Settimo Milanese (2.160). Non va meglio sul mercato degli affitti. In città i canoni, secondo la media ufficiale, viaggiano sui 1.100 euro mensili per un bilocale e sui 1.400 euro per un trilocale, ma è realistico ipotizzare un costo superiore del 20%. Anche in questo caso molti scelgono di spostarsi altrove.     

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *