“Beyond Flexibility: Conf IR Union’s Fight for Job Security and Wage Equity at the European Commission”
Al Di Là della Flessibilità: La Lotta del Sindacato Conf IR per la Sicurezza Occupazionale e l’Equità Salariale nella Commissione Europea” In un momento cruciale per il mercato del lavoro europeo, i vertici del sindacato Conf IR si sono espressi contro le pratiche di precariato all’interno della Commissione Europea, evidenziando le profonde incongruenze tra la ricerca di flessibilità del personale e la necessità di mantenere standard elevati di competenze e benessere dei lavoratori. Roberto Tedeschi, Segretario Amministrativo di Conf IR, Massimiliano Voinch, Segretario Politico, e Marco Gemelli, Presidente del sindacato, hanno unito le loro voci per sollevare preoccupazioni riguardo alla crescente tendenza di affidarsi a personale a termine e alle conseguenti ripercussioni negative sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. “La politica attuale di favorire contratti precari in nome della flessibilità e del risparmio sui salari è profondamente sbagliata,” afferma Tedeschi. “Non solo va contro l’obiettivo di avere uno staff altamente qualificato in grado di svolgere compiti critici, ma mina anche la salute mentale e fisica dei nostri colleghi.” Massimiliano Voinch sottolinea come l’insicurezza del posto di lavoro e l’elevata pressione lavorativa, spesso non compensate da una remunerazione adeguata, siano le principali cause di stress e insoddisfazione tra il personale. “Abbiamo sempre creduto che le funzioni essenziali debbano essere affidate a colleghi con contratti a tempo indeterminato. Le deroghe dovrebbero essere limitate a casi di specifica necessità e, in queste situazioni, i salari dovrebbero essere superiori, non inferiori, a quelli dei colleghi a tempo indeterminato.” Il Presidente Marco Gemelli ha aggiunto: “Questione di equità e di etica, in linea con il rispetto per le persone e per i lavoratori sancito dalle stesse istituzioni europee. Non possiamo accettare che la Commissione Europea, che dovrebbe essere un esempio di buone pratiche lavorative, perpetui un sistema che svantaggia i suoi stessi dipendenti.” Il sindacato Conf IR chiede un riorientamento delle politiche di assunzione e remunerazione della Commissione Europea, promuovendo contratti a tempo indeterminato per assicurare la stabilità occupazionale e salari equi che riflettano le competenze e l’impegno del personale. Questa battaglia non solo mira a proteggere i diritti dei lavoratori ma anche a rafforzare l’efficacia e l’integrità delle istituzioni europee. In conclusione, la posizione di Conf IR sottolinea un messaggio chiaro: è tempo che la Commissione Europea riveda le sue politiche lavorative per allinearsi veramente ai principi di equità, rispetto e dignità lavorativa che predica. Solo attraverso una trasformazione significativa in questo ambito si potrà garantire che le istituzioni europee rimangano un luogo di lavoro desiderabile, giusto e rispettoso per tutti. | Beyond Flexibility: Conf IR Union’s Fight for Job Security and Wage Equity at the European Commission” At a pivotal moment for the European labor market, the leaders of the Conf IR union have spoken out against precarious employment practices within the European Commission, highlighting the profound inconsistencies between the pursuit of personnel flexibility and the need to maintain high standards of skills and worker well-being. Roberto Tedeschi, Administrative Secretary of Conf IR, Massimiliano Voinch, Political Secretary, and Marco Gemelli, President of the union, have joined their voices to raise concerns about the growing trend of relying on temporary staff and the consequent negative repercussions on the health and safety of workers. “The current policy of favoring precarious contracts in the name of flexibility and salary savings is deeply flawed,” says Tedeschi. “It not only goes against the goal of having a highly qualified staff capable of performing critical tasks but also undermines the mental and physical health of our colleagues.” Massimiliano Voinch highlights how job insecurity and high work pressure, often not compensated by adequate remuneration, are the main causes of stress and dissatisfaction among the staff. “We have always believed that essential functions should be assigned to colleagues with permanent contracts. Exceptions should be limited to cases of specific necessity, and in these situations, wages should be higher, not lower, than those of permanent colleagues.” President Marco Gemelli added: “It’s a matter of equity and ethics, in line with respect for people and workers as enshrined by the European institutions themselves. We cannot accept that the European Commission, which should be an example of good labor practices, perpetuates a system that disadvantages its own employees.” The Conf IR union calls for a reorientation of the European Commission’s hiring and remuneration policies, promoting permanent contracts to ensure job stability and fair wages that reflect the skills and commitment of the staff. This battle aims not only to protect workers’ rights but also to strengthen the effectiveness and integrity of European institutions. In conclusion, Conf IR’s stance sends a clear message: it’s time for the European Commission to review its labor policies to truly align with the principles of equity, respect, and workplace dignity it preaches. Only through a significant transformation in this area can the European institutions remain a desirable, fair, and respectful workplace for all…… |