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Il diritto alla salute non si tocca: la battaglia del sindacato CONF IR contro la revoca della Tessera Sanitaria ai lavoratori delle Istituzioni Europee

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Mar 27, 2025

Il diritto alla salute non si tocca: la battaglia del sindacato CONF IR contro la revoca della Tessera Sanitaria ai lavoratori delle Istituzioni Europee

Il sindacato CONF IR denuncia con forza il grave attacco in corso ai diritti fondamentali dei lavoratori delle Istituzioni europee residenti in Italia: la possibile revoca della Tessera Sanitaria (TS), uno degli strumenti più importanti per garantire il diritto universale alla salute, sancito dalla Costituzione italiana e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

Le mozioni firmate dalle Regioni Piemonte, Lombardia e Veneto hanno evidenziato con lucidità e determinazione le ragioni per cui questa misura rappresenta un’ingiustizia profonda e inaccettabile:

  • È immorale sottrarre il diritto all’iscrizione obbligatoria al Servizio Sanitario Nazionale a chi risiede, lavora, paga le tasse (direttamente o indirettamente) e contribuisce quotidianamente al tessuto economico e sociale del Paese.
  • È discriminatorio negare l’accesso alla Tessera Sanitaria ai cittadini europei funzionari o pensionati UE che vivono stabilmente in Italia, ponendoli in una posizione di svantaggio rispetto a ogni altro residente.
  • È giuridicamente debole, in quanto non trova fondamento nelle norme italiane o europee, anzi si scontra con i principi costituzionali di uguaglianza e tutela della salute.
  • È pericoloso, perché rischia di creare un precedente che potrebbe danneggiare anche altri Paesi con sistemi sanitari pubblici simili (modello Beveridge).

Il nostro sindacato sta portando avanti una azione politica e informativa decisa, con l’obiettivo di impedire che venga apposta l’ultima firma a quello che consideriamo un accordo sciagurato, sbilanciato e irragionevole.

Stiamo coinvolgendo rappresentanti politici, sindaci, associazioni, media e cittadini, affinché siano ben chiare le conseguenze che questa decisione comporterebbe: una frattura sociale, un danno alla salute pubblica e una vergognosa negazione di diritti fondamentali.

CONF IR denuncia con fermezza che, se tale provvedimento sarà attuato, saranno chiare le responsabilità di chi lo ha favorito, ignorando le mozioni regionali, le voci dei lavoratori, le raccomandazioni giuridiche e il buon senso.

Noi non ci fermeremo. Continueremo a contrastare questa deriva fino a quando non sarà ripristinato il pieno diritto alla salute per tutti i residenti, italiani ed europei. Perché la salute è un diritto, non un privilegio. E come tale, va difesa. Sempre.

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