🛑 CONF IR: “No alla Cancellazione della Tessera Sanitaria per i Funzionari UE Residenti in Italia”
Difendiamo il diritto costituzionale alla salute: nessun accordo può violarlo
Il sindacato CONF IR respinge con forza il Progetto di Accordo tra il Ministero della Salute italiano e la Commissione Europea (PMO) in merito all’accesso al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per i funzionari delle Istituzioni europee residenti in Italia.
Un tale accordo rappresenta, a nostro giudizio, un atto amministrativo illegittimo, discriminatorio e privo di base giuridica, che rischia di escludere migliaia di cittadini europei da un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione italiana e dal Trattato sul Funzionamento dell’UE.
🔍 1. La verità normativa: i funzionari UE contribuiscono al SSN
I funzionari UE pagano regolarmente IVA, accise, RCA e altre tasse, che finanziano il SSN. Inoltre, versano le imposte dirette all’Unione Europea, la quale è ente sovranazionale di cui l’Italia fa parte. Come affermato dalla Corte di Giustizia UE nella sentenza Forcheri (C-152/82), queste imposte sono equivalenti alle tasse nazionali ai fini del finanziamento dei servizi pubblici, come il SSN.
La logica per cui i funzionari non contribuirebbero al SSN è smentita dalla normativa italiana stessa, tra cui:
- Legge 833/1978, che istituisce il SSN e ne stabilisce il finanziamento tramite fiscalità generale.
- Decreto 18 marzo 1999, che garantisce l’iscrizione obbligatoria al SSN a tutti i cittadini UE residenti, salvo casi diplomatici.
🧾 2. RCAM/JSIS ≠ SSN: l’assicurazione non sostituisce un diritto
Il regime sanitario RCAM/JSIS è una assicurazione sanitaria integrativa con coperture parziali e limiti di rimborso, non è né assimilabile né sostitutiva del SSN. Come previsto dallo Statuto dei Funzionari UE (Art. 72) e confermato da numerosi atti della Commissione, RCAM coesiste con i sistemi nazionali nei paesi a base residenziale (Italia, Danimarca, Regno Unito…).
L’accordo ignora questa distinzione e cerca di far passare per equivalente ciò che giuridicamente non lo è: una forzatura normativa inaccettabile.
⚖️ 3. Il diritto alla salute è costituzionale, non negoziabile
L’art. 32 della Costituzione italiana garantisce il diritto alla tutela della salute a tutti i residenti. Questo principio non può essere “negoziato” da un ministero né da un organismo sovranazionale: nessuna copertura assicurativa può cancellare un diritto costituzionale.
Il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (art. 168) ribadisce che la salute è competenza degli Stati membri: la Commissione Europea non ha titolo per siglare un accordo che ne limiti l’accesso. Ogni atto in tal senso è giuridicamente nullo.
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✊ CONF IR: Proposte Alternative Concrete
Invece di un accordo “in deroga” che limita diritti:
- Ribadire l’applicazione del DM 18/03/1999 che prevede l’iscrizione obbligatoria al SSN di tutti i cittadini UE residenti in Italia.
- Esigere una circolare esplicativa unica e vincolante da parte del Ministero della Salute che confermi tale diritto anche per i funzionari europei.
- Avviare una procedura parlamentare o una mozione in Conferenza Stato-Regioni, affinché tutte le Regioni italiane agiscano in modo uniforme.
- Costituire un gruppo interistituzionale di monitoraggio con rappresentanti dei sindacati, delle istituzioni europee, del Ministero e del Parlamento italiano.
📣 Conclusione: Nessun passo indietro sui diritti
La tessera sanitaria non è un privilegio. È un diritto legato alla residenza, sancito dalla Costituzione. CONF IR non accetterà alcun accordo che mini questo principio. Invitiamo tutte le istituzioni coinvolte a ritirare il progetto di accordo e a lavorare per una soluzione rispettosa della legge, della dignità delle persone e dell’integrità del nostro SSN.
Difendere il SSN è difendere i principi fondamentali della nostra Repubblica.
